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- LEZIONI - CAAD 2006 - PROF. ANTONINO SAGGIO -

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LA LUNGA CRISI DELL'OTTOCENTO

Nella seconda metà del 700 l'innovazione tecnologica, la capacità di creare energia, di muovere artificialmente delle macchine, conduce a una vera e propria rivoluzione industriale. Tutto questo cambia il mondo, l'organizzazione sociale, economica ecc.. le stesse città cambiano diventano degli attrattori. Inizia una trasformazione impetuosa e caotica dal modello dell'agricoltura a quello dell'industria,che investirà tutti i campi sociali, economici, politici e anche delle arti. L'architettura è tra le altre arti quella che esprime maggiore lentezza e resistenza.

Nell'ottocento la figura propulsiva era quella dell'ingegnere, l'architetto era considerato un "impellicciatore di facciate".
L'artigianato "totale"
Un primo esempio di affermazione della figura dell'architetto può essere l'Arts and Crafts di William Morris, questo era un movimento che inglobava molti aspetti dall'architettura fino al design, ma tutto ciò faceva parte di un mondo unico e totalizzante.


Alla fine dell'ottocento avviene, però una cosa rivoluzionaria : vince lo stile!
Alla fine dell'ultimo decennio si affermò lo stile Art Nouveau che si basava sul concetto dell' utilizzo di elementi industriali all'interno di un sogno romantico, floreale.
Attraverso i mezzi di comunicazione (le riviste ora arrivano anche oltre oceano) l'Art Nouveau conquista velocemente tutto il mondo.



L'edificio simbolo della rivoluzione industriale è la stazione ferroviaria.
Perchè la stazione ferroviaria è contradditoria dal punto di vista architettonico?

 

 

Se prendiamo come esempio la stazione di Milano, troviamo una facciata classica che nasconde una struttura prettamente industriale : le coperture, l'utilizzo di ferro e vetro, questo mondo non viene però rilevato ma chiuso da una facciata di tipo cinquecentesco che non ha niente a che vedere con il resto della stazione.

 

L'Art Nuoveau racconta un'altra storia come se il mondo fosse un altro, cerca di nascondere l'aspetto industriale dietro una facciata floreale, tanto è vero che crolla con un soffio.
Un altro settore fondamentale è quello legato alle ricerche letterarie e figurative : dal 1870 in poi si afferma una maniera differente di percepire i fenomeni, si vedono nuovi paesaggi, nuove città, diverse da prima, città "moderne" : arriva l'illuminazione, il paesaggio e le abitudini cambiano completamente.
Nasce un sentire diverso : quei quadri che prima percepivano il mondo attraverso la staticità, la prospettiva e la simmetria ora abbracciano l'idea del frammento, rappresentano un paesaggio frammentario di movimento, mai statico, nasce un nuovo modo di raffigurare e progettare.

Le parole guida del mondo industriale sono: avanguardia, automazione, assemblaggio, anticonformismo, accelerazione, astrazione, alienazione, ma le più importanti sono sicuramente analisi , analiticità e analitico.
Alla base del modo di ragionare del periodo industriale vi è il concetto di prendere un problema dividerlo nelle sue parti costituenti e risolverlo, creare, cioè una catena per risolvere il problema, isolare i problemi, metterli in seguenza e risolverli.

Si sviluppa il pensiero matematico : il modello fondamentale alla base della produzione è l'analiticità : ciascuno realizza e porta a termine una fase della catena di montaggio ; in questo modo si raggiunge la perfezione dei singoli cicli all'interno di un discorso di analiticità.
Consideriamo il concetto di analiticità nell'opera di Cezanne "Il drappo" : ogni oggetto è un oggetto autonomo all'interno della composizione ;

 

 


nell'opera "Il putto", invece, ci sono più punti di vista contemporaneamente.



Cezanne è il primo pittore che pone al centro della sua opera la parola analiticità, la prospettiva è stata sostituita dal punto di vista astratto all'infinto e più reale.


L'astrazione, latente in Cezanne, arriva alle sue estreme conseguenza con Picasso (Demoiselles d'Avignon - 1907): se tutto è analitico e astratto allora tutto diventa oggetto avviene una "spersonalizzazione" che crea una differenza tra la rappresentazione e il rappresentato ; è la logica che porta all'oggettivizzazione dell'oggetto e alla tendenza fortissima all'oggetività della visione. Non esiste un solo punto di vista, visione frammentaria, ma analitica.



Nello stesso periodo, sviluppando una logica completamente opposta a quella di Cezanne si afferma il genio di Van Gogh ; campione dell'espressionismo dove, invece, tutto è soggettivo.

L'architettura di questo periodo è invece attardata e contradditoria (vedi il problema delle stazioni ferroviarie ).
Nel 1925 nasce un'architettura che è completamente rivoluzionaria che sovverte tutte le ragioni dell'architettura rinascimentale, questa architettura è il Bauhaus .

 

 

Il Bauhaus è la prima architettura che riesce a fare della crisi un elemento di nuova estetica.
L'edificio spartiacque è l'opera di Gropius che rivolta tutti i principi impartiti dall'architettura rinascimentale.


 

 

 

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